Teatro Franco Parenti
29 Novembre 2017 - Ore 20.30
Artedanzae20
Festival Exister_17
FASTIVAL di DANZA CONTEMPORANEA
a cura di Annamaria Onetti
Il festival Exister è parte di DancehausPiù
progetto di promozione danza
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L'edizione 2017 del Festival Exister è dedicata a Marta Ruiz, coreografa colombiana che ha lavorato diversi anni a Milano contribuendo alla nascita di ArtedanzaE20.
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La danza che cambia
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La danza che genera relazioni fra lo spazio e i corpi.
Lo spazio che diviene contenitore e contenuto per una ricerca artistica profonda.

Stefano Fardelli
Links
DanceHaus Company
Uno spettacolo di Stefano Fardelli
Con la partecipazione dei giovani danzatori di DanceHaus
produzione: DANCEHAUSpiù / Associazione Culturale Excursus Onlus
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In questa creazione del giovane coreografo Stefano Fardelli, commissionata dall’Attakkalari Centre of Movements Arts di Bengalore e supportata dall’ Ambasciata Italiana di Mumbai in India, i Dzlinksdz del titolo sono i cavi elettrici che attraversano il cielo nelle città indiane, connettendo i vari palazzi tra loro ed in qualche modo, idealmente, anche le vite delle persone che vi vivono all’interno. La notte, le strade sono illuminate da pochi lampioni e l’asfalto di un colore biancastro sembra lo schizzo di un dipinto in bianco e nero...Sono solo alcune delle immagini impresse nel ricordo del coreografo durante i suoi soggiorni indiani che ora rivivono sulla scena come ricamate in un arazzo di corde colorate che tagliando lo spazio in modi e livelli diversi disegnano una tela complessa davanti agli occhi dello spettatore. 25 giovani danzatori attraverso i loro corpi entrano in connessione con questo labirinto sperimentando nuove connessioni, trasformando il proprio corpo in materia conduttrice, riscoprendosi al centro di legami inscindibili.
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Susanna Beltrami
Wakening the Sleeping Beauty
Da un’idea di Susanna Beltrami e Alessandro Chiarato
regia e coreografia di Susanna Beltrami
con i danzatori di DanceHaus e i solisti della Compagnia Susanna Beltrami
creazione Musicale a cura degli studenti del corso di Sound Design, IED Milano con la supervisione di Paolo Solcia
elementi scenici e costumi a cura degli studenti del corso di Interior Design, Specializzazione in Scenografia degli eventi, IED Milano con la supervisione di Roberto Muscinelli e Gianluca Di Muzio
luci Gianluca Di Muzio
drammaturgia Lorenzo Conti
assistenti di progetto Jole Lombardini, Jacopo Panfili, Luca Prandoni, Penelope Vaglini
Produzione: Associazione ContART / DanceHaus
in collaborazione con DANCEHAUSpiù
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Sulla scena i solisti della Compagnia Susanna Beltrami, affiancati da un “ensamble” di 40 giovani danzatori, dialogano con le partiture originali del suono, della luce e dell’oggetto realizzate dai giovani scenografi e sound-designer provenienti dalla Scuola di Design. Lo spazio scenico è un sistema chiuso e opprimente, quello di una “classe” in cui l’uomo è gettato sin dal suo primo gemito in una popolazione di esseri-automi più o meno simili a lui. Non curanti delle conseguenze delle loro azioni gli automi di questa “classe” reiterano gli stessi gesti come in una catena di montaggio e i loro piedi e i loro banchi affondano infatti su una distesa di rifiuti che viene alimentata incessantemente da uomini-spazzini. È questo il prologo senza ritorno alla deflagrazione di ogni ingranaggio che spinge l’uomo a ribellarsi, ma incapace, piomba nel caos e le parole si trasformano in grida crudeli, lamenti disperati e gesti disorganizzati. L’uomo realizza allora di aver tradito il patto con la natura e di aver interrotto le tradizioni ancestrali che regolavano il suo rapporto con essa. La vita che la natura può ora elargire è lotta e quel che nella lotta è in gioco è la vita stessa. Solo attraverso l’ibridazione del gesto umano e un ritorno alla natura l’uomo può riscoprirsi parte di un sistema più grande. Ha così inizio un rito iniziatico che coinvolge tutti e dalla scena si proietta sul pubblico alla ricerca di una nuova gestualità, di un nuovo alfabeto.

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